Una lettera di Padre Benjamin

"Caro Beppe Grillo,
sono padre Benjamin, non so se ti ricordi, nel marzo 2003 prima dell’aggressione americana contro l’Iraq, dicevo a “Porta a Porta” che non c’era in quel Paese nessuna arma di distruzione di massa, che era tutta una montatura di Washington per ingannare l’ONU e l’opinione pubblica.
Dicevo che se avessero invaso l’Iraq non avrebbero trovato nessuna arma di distruzione di massa, ma certamente un'eroica resistenza all’invasione. Mi hanno risposto con offese, ingiurie, calunnie e hanno dato ordine alle reti televisive e alle radio di non parlare dei miei libri e dei miei film sull’Iraq. Quando si dice la verità e i potenti Signori delle bugie non possono risponderti con altre menzogne, impiegano la denigrazione, l’insulto, la diffamazione.
Dio ti benedica, Grillo. Anche me hanno trattato da terrorista, perché dicevo la verità su quanto accadeva realmente in Iraq e denunciavo le menzogne dei “Signori delle Bugie” di Washington e Londra. Il Corriere della Sera, in un editoriale (del 2004) di un giornalista amico di un signore libico Capo del Mossad a Roma, aveva pubblicato che facevo parte di un’associazione islamica terroristica. Niente di più. Ho scritto cortesemente al quotidiano di correggere. Nessuna risposta. Il mio avvocato ha scritto al Direttore del quotidiano e al giornalista. Anche per lui, nessuna risposta. Ho fatto causa e ho vinto, con una sentenza definitiva del Tribunale di Milano.
Tutti questi “cani guardiani del Potere” mi trattavano in diretta televisiva da pro Saddam, perché dicevo che secondo l’UNICEF morivano in Iraq da 5 a 6.000 bambini al mese per le conseguenze dell’embargo, mi trattavano da anti-americano, perché dicevo che avevano contaminato la popolazione e l’ambiente con armi all’uranio impoverito, affermavano che queste armi non esistevano!
Gianfranco Fini mi tirava in faccia che non ero degno di portare l’abito religioso, perché affermavo che il rapporto presentato al Congresso americano, rapporto dell’Istituto strategico del Collegio di Guerra della Pennsylvania, conferma che nella strage di Halabja contro i Kurdi, che fece 5.000 vittime, con armi chimiche, l’Iraq non c’entrava niente. Citavo un

Manipolano le coscienze con montagne di menzogne e offendono coloro che divulgano la verità per denigrarli presso l’opinione pubblica con la loro potente macchina di disinformazione. Come hai detto così bene, per farlo, i loro “cani da guardia”, su tutte le reti aziendali, abbaiano. Contro chi attacca la loro egemonia, contro chi denuncia il loro predominio e la loro arroganza. Il loro odio non ha fine. Per fermare chi dice la verità non si fermano dinanzi a nulla. Ecco un esempio:
il 14 febbraio 2003 accompagnavo Tareq Aziz e la delegazione irachena per l’incontro con Papa Giovanni Paolo II. Saputa la cosa, hanno fatto di tutto per imped

Il giorno dell’udienza, arrivato con la delegazione irachena presso la biblioteca del Papa, mi fu impedito di entrare e mi fu chiesto di aspettare (come un cane), da solo, in una stanza. Dopo l’udienza di Aziz con il Papa, quando il Ministro iracheno è venuto a sapere quanto era accaduto, furioso, ha deciso di cancellare la conferenza stampa del pomeriggio presso la Sala Stampa Esteri. E’ soltanto dopo aver insistito per tre volte di mantenere la conferenza che finì per accettare. Tareq Aziz doveva partecipare a “Porta a porta”. Una telefonata del produttore mi informava, la mattina della trasmissione, che era stato vietato ai giornalisti di ricevere il ministro iracheno negli studi della RAI, e furono cancellate tutte le trasmissioni Rai alle quali avrebbe dovuto partecipare Aziz.
Democrazia in delirio. Caro Beppe, dicono di te cose deliranti! Benedetto sei tu, quando sei oltraggiato e offeso, ne esci ancora più grande. E’ così: i Media aziendali devono obbedire ai loro sponsor, lobby dell’armamento e del petrolio. Chi paga, comanda. Prendono i figli di Dio per dei coglioni, ma il peggio è che i figli di Dio non se ne rendono nemmeno conto! Fabbricano, nei loro studi, un video con un attore nel ruolo di Bin Laden.
Un anno fa con la barba grigia, adesso con la barba nera. Se ne accorgono troppo tardi e dicono che la barba di Osama è nera in questo nuovo video, perché è una tradizione degli islamici di tingersi la barba quando sono in guerra. L’anno scorso la barba di Osama era grigia e bianca, oggi è nera! Probabilmente perché l’anno scorso, anche se Bin Laden era in guerra, aveva dimenticato di andare in tintoria. Pronto il nuovo video di Osama barba nera, tutti i “cani da guardia” a trasmetterlo con appassionati commenti.
L’anno scorso, i Servizi segreti francesi avevano dichiarato che Bin Laden era morto e che ne avevano le prove. Sarà risuscitato. In un video, vedi Bin Laden mangiare con la mano destra quando è mancino e tutti coloro che lo conoscevano possono testimoniare che è mancino, ma fa niente, nessuno lo sa. Il suo anello al dito, non è suo, ma fa niente, non si vede bene. Gran parte dei discorsi del Bin Laden super star sono stati scritto da Adam Gadhan, di Los Angeles, il cui nome originale è Adam Pearlman (anche noto come Azzam l’Americano), ma fa niente. Che ne sa il gregge della RAI.
Ti dicono: oggi 27 attentati terroristici in Iraq. Non sanno nemmeno in Iraq chi siano gli autori di queste azioni, ma i Media in Occidente ti dicono che sono dei terroristi. Nell’ultima guerra mondiale, durante l’occupazione della Francia, la radio tedesca di propaganda diceva della Resistenza francese che si trattava di terroristi che attaccano le forze tedesche. Diceva Goebbels, capo della propaganda del III° Reich: “Quando dite una bugia, dovete ripeterla mille volte, alla fine tutti crederanno che è vera”.
Così fanno i servi dell’Impero della Bugia di Washington, Londra, Roma, Parigi e Sidney. Ti ricordi che i “cani guardiani del potere” avevano pubbli

Invece, puoi immaginarti il casino se fosse adesso rivelato quale società di Donald Rumsfeld faceva business con Saddam Hussein durante l’embargo e la quantità di barili di petrolio ed altro che si sono presi due Capi di Stato di Paesi Europei. E non sono quei Capi di Stato che si potrebbe immaginare, perché contrari all’aggressione contro l’Iraq. No, sono altri.
Potrei scriverti un libro, potrei anche raccontarti un sacco di cose sull’11 settembre 2001, sulle confidenze di Tareq Aziz durante la sua visita in Italia, su cosa probabilmente accadrà prossimamente in Iraq, ma non voglio abusare della tua pazienza e del tutto tempo. Ti ringrazio già di avermi letto fin qui. Volevo soltanto testimoniarti la mia stima per il tuo coraggio. Saranno capaci di tutto per fermarti, ma non ce la faranno. Sul tuo treno stanno salendo ogni giorno sempre più viaggiatori e il tuo binario è diritto, il loro è vecchio, storto e pericoloso.
Ricordati di Colui che diceva “ la Verità vi renderà liberi ”.
Jean-Marie Benjamin
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