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30.3.08

Festa Divina Misericordia e il mio amico Magdi Cristiano Allam

Oggi è la Domenica in Albis, Festa della Divina Misericordia .. in tutte le chiese del mondo ci dovrebbe essere esposta l'immagine del Gesù Misericordioso così come apparve nel 1933 e successivamente ad una umile suora polacca, Santa Faustina Kovalska che incrociò il proprio destino e la propria vocazione con quella di Karol Wojtyla ..

.. due storie eccezionali e parallele che meriterebbero di essere meglio conosciute e divulgate alla luce dell'attualità del messaggio universale di perdono amore di cui si sono espressione e testimonianza autentica.
Ne avevo parlato esaurientemente in un post che ho pubblicato l'anno scorso : clicca qui

Suor Faustina mentre era in convento, scrisse un bellissimo Diario in cui ha descritto la sua eccezionale esperienza mistica e grazie ad esso e al quadro fatto dipingere in base a come ella vedesse il Risorto, il culto alla Divina Misericordia è diventato uno dei pilastri della Chiesa Cattolica.
Una delle cose che viene sottolineata più spesso è la fiducia .. fidarsi di Dio, confidare in Lui, come recita la scritta nel quadro : Gesù Confido in Te .. e così ha fatto il mio carissimo amico Magdi Cristiano Allam allorchè la notte del Venerdì Santo, si è fidato di Dio e si è fatto battezzare da Benedetto XVI in San Pietro.
Com'è noto, questo ha suscitato da un lato entusiasmo e grandi consensi .. dall'altro roventi polemiche, la maggior parte delle quali, strumentali e pretestuose; io penso che abbiamo il diritto di poter gioire ed essere orgogliosi della propria fede,senza andarsi a nascondere nè vergognarsi .. e nemmeno essere minacciati di morte e uccisi come accade sempre più spesso - clicca qui

A tal proposito di seguito pubblico una parte della sua risposta in merito agli attacchi ed alle critiche ricevute.

Di Magdi Cristiano Allam

Cari amici,
Vi propongo la versione integrale della mia seconda e spero ultima lettera al Direttore Paolo Mieli, pubblicata oggi dal Corriere della Sera, in cui chiarisco il mio pensiero sulle critiche infondate, infamanti e strumentali sollevate da taluni dopo la mia conversione al cattolicesimo. Voglio precisare che da parte del Corriere della Sera non c’è stata alcuna censura ma che per ragioni di spazio non è stato possibile pubblicare la versione integrale della lettera.

Caro Direttore,
la mia conversione al cattolicesimo avvenuta nella solenne celebrazione della Veglia Pasquale nella Basilica di San Pietro per mano del Papa è stata da più parti strumentalizzata sia per screditarmi sia per accusare il Santo Padre. Ebbene voglio subito chiarire che sottoscrivo pienamente, in ogni sua virgola, la precisazione del portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che distingue correttamente tra le mie idee personali, di cui mi si riconosce la libertà d’espressione, e le posizioni ufficiali della Chiesa, che ovviamente sono del tutto autonome dal mio pensiero. Ci mancherebbe altro! Mi auguro che a questo punto cessino le manovre più o meno occulte di tutti coloro che, pur facendo riferimento ad ambiti religiosi o ideologici differenti, si sono sostanzialmente ritrovati uniti nell’attacco a Benedetto XVI. Continua sul suo sito cliccando qui


Vi ricordo infine che solo poche settimane fa, avevo pubblicato su questo Blog, un post specifico su di lui, in occasione del suo appello " Salviamo l' Italia " - clicca qui
Ho intitolato questo post " il mio amico Magdi Cristiano Allam ", perchè da quando siamo entrati in contatto, è nata una spontanea e sincera amicizia che esula e va oltre la collaborazione .. di tanto in tanto, tramite questo Blog ed i miei scritti, lo sostengo e ne condivido le intenzioni.
Se andrete a visitare il suo sito, avrete la possibilità di dirgli la vostra opinione tramite i commenti, tra i quali troverete anche i miei. Ciao caro Magdi Cristiano .. ti son vicino e con me, c'è tanta gente che ti stima e ti vuole bene.

Paolo

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27.3.08

Free Tibet


Cina comunista vergognati !!! Shame on you, free Dalai Lama ..

.. il Tibet è da sempre conosciuto come il Tetto del Mondo a causa della natura del suo territorio, in cui si trovano le montagne più alte del mondo, con ben 14 cime che si ergono al di sopra degli 8.000 mt tra cui il famoso Monte Everest,8.848 .
I suoi confini sono a nord con le regioni dello Xinjiang e del Qinghai, a est con quelle di Sichuan e Yunnan (tutte regioni cinesi), a sud con la Birmania, il Bhutan, il Nepal e l’India, con cui il Tibet confina anche ad ovest. Dalle sue cime nascono inoltre alcuni dei più importanti fiumi asiatici, come il Fiume Nu, il Fiume dalla Sabbia Gialla e il Fiume Lancang. Il Tibet, attualmente, fa parte della Repubblica Popolare Cinese: rappresenta 1/3 del territorio dell’intera Cina ma i suoi abitanti originari (i tibetani) corrispondono solo allo 0,5% della popolazione Cinese!!!

Il Tibet, nazione indipendente con una storia che risale al 127 a.C., è stato invaso nel 1949 dalla Repubblica Popolare Cinese. L'invasione e l'occupazione sono state un atto di aggressione e una palese violazione delle leggi internazionali.

Chiunque abbia una conoscenza diretta dei tibetani e della loro lingua può comprendere l’assoluta peculiarità della cultura di questo popolo. Tale peculiarità può essere evidenziata prendendo in esame gli elementi fondamentali che la caratterizzano e che ne definiscono il concetto fornendo una risposta alla domanda: cosa si intende per “cultura nazionale”? La possibilità che tibetani e cinesi possano avere un’identità comune è assai remota.
Non condividono, infatti, un territorio, una lingua, una legge, il senso della storia o una letteratura, hanno avuto un’irrilevante comunanza di credo religioso e appartengono a razze diverse I tibetani affermano che il Tibet è una nazione a sé stante con una sua peculiare identità culturale. I cinesi sostengono invece che i tibetani sono membri
di una minoranza all’interno della nazione cinese (talvolta definita “una famiglia di nazioni”), con caratteristiche locali nel contesto di una cultura comune. I tibetani sono un popolo unico sul pianeta perché la loro identità nazionale è imperniata sul buddismo.

Nell’arco di oltre mille anni, a partire dal re Songtsen Gampo (inizi del VII° secolo) fino al
regno del V° Dalai Lama (il “Grande Quinto”, inizi del XVII° secolo), la cultura tibetana ha subito un laborioso processo di trasformazione: da etnocentrica, guerriera e imperialista è diventata universale, spirituale e buddista. Per più di trecento anni i tibetani, per propria scelta, non hanno avuto un esercito. Hanno volutamente posposto la crescita materiale a quella spirituale. Per secoli hanno utilizzato le risorse finanziarie principalmente per mantenere i monasteri e consentire ai monaci e alle suore di studiare. Non hanno considerato la ruota solo come un mezzo di trasporto ma come uno strumento per generare la preghiera, l’energia sacra del mantra “om manipadme hum”. I loro governanti, dopo aver trionfato su dinastie sanguinarie, provenivano da lignaggi spirituali di saggezza e compassione.

E’ una cultura di valore inestimabile, che fa da contrappunto alla nostra, perché proiettata verso l’interiorità allo stesso modo in cui noi diamo invece peso alle cose esteriori. Potrebbe fornirci preziose indicazioni per aiutarci a ristabilire l’equilibrio del pianeta e a restituire un equilibrio spirituale a quanti sono stati follemente travolti dall’eccessivo materialismo. E’ una questione di vita o di morte, è la nostra stessa vita o morte. E’ una cultura che vive in clandestinità in patria e in libertà solamente in esilio. E’ nostro dovere proteggerla, nutrirla ed aspettare pazientemente che le persone interessate ne riscoprano il prezioso valore e sentano l’esigenza di farne tesoro.

Chi è Sua Santità il Dalai Lama?

Tenzin Gyatso, 14° Dalai Lama del Tibet, è il capo temporale e spirituale del popolo tibetano. Nato con il nome di Lhamo Dhondrub il 6 luglio 1935 in un piccolo villaggio chiamato Taktser, nel nordest del Tibet, da una famiglia di contadini, all’età di due anni fu riconosciuto come la reincarnazione del suo predecessore, il 13° Dalai Lama.I suoi tentativi di soluzione pacifica del conflitto Sino-Tibetano furono vanificati dalla spietata politica perseguita da Pechino nel Tibet Orientale, politica che scatenò la sollevazione popolare e la resistenza. La protesta si diffuse nelle altre regioni del paese.
Il 10 marzo 1959 nella capitale, Lhasa, esplose la più grande dimostrazione della storia tibetana: il popolo chiese alla Cina di lasciare il Tibet e riaffermò l’indipendenza del paese. La sollevazione nazionale tibetana fu brutalmente repressa dall’esercito cinese.
Il Dalai Lama fuggì in India dove ottenne asilo politico. Circa 80.000 tibetani lo seguirono e, attualmente, i profughi in India sono più di 120.000. Dal 1960, il Dalai Lama risiede a Daramsala, una cittadina situata nello stato indiano dell’Himachal Pradesh, conosciuta anche come “la piccola Lhasa” e sede del Governo Tibetano in esilio.
Sin dalla sua prima visita in Occidente, all’inizio del 1973, numerose università ed istituzioni occidentali hanno conferito al Dalai Lama Premi per la Pace e Lauree ad Honorem, in segno di riconoscimento per gli approfonditi testi sulla filosofia buddista e per il ruolo svolto nella soluzione dei conflitti internazionali, nella questione dei diritti umani e in quella, a carattere globale, dei problemi ambientali.

Come e quando è avvenuta l’invasione cinese?

Nel 1950 la Repubblica Popolare Cinese invase il Tibet. L’invasione e l’occupazione del Tibet costituirono un inequivocabile atto di aggressione e violazione della legge internazionale.
Secondo stime attendibili alla fine del 1957 circa centomila guerriglieri combattevano per la libertà del Tibet, ma la disparità delle forze in campo non lasciava alcuna possibilità di successo alla pur eroica resistenza tibetana.
Infatti i cinesi potevano contare su di un esercito armato di tutto punto, organizzato secondo una ferrea disciplina, perfettamente addestrato e che contava quattordici divisioni per un totale di oltre centocinquantamila uomini. Durante tutto il 1957 e il 1958 alle incursione della guerriglia Pechino rispose colpendo indiscriminatamente la popolazione civile, bombardando villaggi, uccidendo monaci, distruggendo monasteri e passando per le armi tutti coloro che, a torto o a ragione, erano accusati di aver aiutato i partigiani. La potente macchina bellica maoista fu responsabile in quegli anni, come appurarono in seguito due dettagliati rapporti della
commissione Internazionale dei Giuristi, di un vero e proprio genocidio.

Oggi il Tibet è oppresso da un'occupazione illegale e repressiva. Un milione e duecentomila tibetani, un quinto della popolazione, sono morti come risultato dell'occupazione cinese. Migliaia di prigionieri religiosi e politici vengono detenuti in campi di lavoro forzato, dove la tortura è pratica comune. Uno degli aspetti più penosi della dominazione cinese è stato il "Thamzing" o "seduta di rieducazione", durante la quale i tibetani erano costretti ad auto accusarsi di crimini
non commessi e ad autodegradarsi. I bambini erano sovente obbligati ad accusare i genitori di aver compiuto questo o quel crimine e a colpirli con sassi. Molti genitori, a loro volta, hanno assistito all'esecuzione dei loro figli, sono stati costretti a pagare i proiettili usati per ucciderli e a ringraziare i cinesi per aver eliminato "elementi antisociali".

Le donne tibetane sono soggette tutt'ora a sterilizzazioni forzate e a procurati aborti: occorre
che i cinesi in Tibet siano sempre più numerosi e i tibetani sempre meno. Spesso vengono sterilizzate in condizioni spaventose tutte le donne in età fertile di un paese: radunate a forza davanti ad una tenda montata allo scopo, sono costrette ad attendere il loro turno ascoltando le urla delle donne operate all'interno.
Manca totalmente qualsiasi forma di anestesia. Altissima è la percentuale delle donne morte per infezione, poiché vengono obbligate ad abortire anche donne gravide di cinque o sei mesi. Le donne tibetane si rifiutano di partorire negli ospedali perché in molti casi il bimbo viene loro sottratto e considerato "morto durante il parto".
Inoltre il Tibet, un tempo pacifico stato cuscinetto tra l'India e la Cina, è stato trasformato in una vasta base militare che ospita buona parte della forza missilistica nucleare cinese, valutata complessivamente in 350 testate nucleari. Esistono, ormai,in Tibet numerose miniere di uranio dove la manodopera è tutta tibetana; parecchie persone vivono nei villaggi vicini alle basi atomiche, ai luoghi d'interramento delle scorie nucleari e alle miniere di uranio, sono gravemente malate, mentre continuano a nascere bambini deformi, i campi non danno più colture, gli animali muoiono e le acque dei fiumi che attraversano vasti territori dell'Asia, quali il Brahmaputra, sono
contaminate da materiale radioattivo.

Tutto il subcontinente indiano rischia la contaminazione. Le risorse naturali del Tibet e la sua fragile ecologia stanno per essere irrimediabilmente distrutte. Gli animali selvatici sono stati sterminati, le foreste abbattute, il terreno impoverito ed eroso. Le immense foreste delle regioni orientali del Kham e dell'Amdo, intatte sino alla metà di questo secolo, grazie ad una sorta di ecologismo naturale proprio del Buddismo, sono ormai ridotte a spelacchiate macchie circondate da un vero e proprio deserto. La deforestazione del Tibet procede senza sosta dal 1963.
Più di 6000 monasteri, templi ed edifici storici sono stati razziati e rasi al suolo, le loro antiche opere d'arte e i tesori della letteratura sono stati distrutti o venduti dai cinesi.
Migliaia di statue d'oro di valore inestimabile sono state fuse, trasformate in lingotti e
trasportate a Pechino. La Cina proibisce in Tibet l'insegnamento e lo studio del Buddismo, l'odierna apparenza in libertà religiosa è stata inaugurata unicamente per fini di propaganda e turismo. Finti monaci prezzolati popolano finti monasteri, mentre i monaci e le monache vengono espulsi, maltrattati ed imprigionati. Oppressione ed atrocità regolano la vita dei tibetani rimasti in Tibet la cui esistenza si svolge come in un incubo senza fine.

Nonostante la rigida chiusura del Governo di Pechino che si ostina a negare l'esistenza di una "questione tibetana", dal 1959 ad oggi il Dalai Lama ha formulato diverse proposte politiche per sbloccare la situazione ed avviare un serio negoziato. Il progetto più articolato è costituito dal Piano di Pace in Cinque Punti presentato dal Dalai Lama nel 1987, documento in cui si chiede che l'intero territorio del Tibet venga dichiarato "zona di pace" e smilitarizzato; che cessi la politica di massiccia immigrazione dei coloni cinesi, la quale sta riducendo i tibetani ad una minoranza nel
loro stesso paese; che siano garantite agli abitanti le libertà democratiche e i diritti civili; che cessi lo sfruttamento selvaggio e sistematico dell'ecosistema tibetano e che inizino al più presto serie e concrete trattative tra le autorità della Repubblica Popolare Cinese ed il Governo Tibetano in esilio, per ritrovare una soluzione pacifica e democratica al dramma del Tibet. A tutt'oggi il governo di Pechino non ha dato risposta.

Cronaca di questi ultimi giorni

4 gennaio 2008 - Cinque organizzazioni tibetane hanno annunciato a New Delhi la costituzione del Tibetan People’s Uprising Movement, il Movimento di Insurrezione del Popolo Tibetano, finalizzato al coordinamento di comuni azioni di resistenza a partire dai prossimi mesi, vigilia delle Olimpiadi di Pechino 2008. Le cinque organizzazioni sono,nell’ordine, il Tibetan Youth Congress, la Tibetan Women’s Association, il Movimento Gu Chu Sum, il Partito Nazionale Democratico del Tibet e il gruppo Studenti per il Tibet Libero, India.
Gli organizzatori hanno annunciato che la prima, spettacolare azione del Movimento di
Insurrezione del Popolo Tibetano avrà luogo il prossimo 10 marzo 2008, 49° anniversario della pacifica rivolta di Lhasa contro l’occupazione cinese, con una marcia pacifica che, partendo da Dharamsala, dovrebbe raggiungere Lhasa, la capitale del Tibet. Tsewang Rigzin, Presidente del Tibetan Youth Congress, nel corso di una conferenza stampa, a New Delhi, ha affermato che “la marcia verso il Tibet è un’iniziativa dei tibetani in esilio per rafforzare resistenza e portare la lotta dentro casa”.
Ha inoltre invitato i tibetani in tutto il mondo a scendere in piazza e manifestare, senza ricorrere alla violenza, ovunque la Cina faccia transitare la fiaccola olimpica.

Lhasa, 10-11 Marzo 2008 - Il giorno 10 marzo centinaia di monaci del monastero di Drepung, distante una decina di chilometri dal centro della capitale, hanno cercato di raggiungere Lhasa. Ingenti forze di polizia hanno pattugliato l’intera area attorno al monastero e posto i monaci sotto stretta sorveglianza. In città, reparti armati di polizia, temendo il congiungimento dei monaci con i cittadini, si sono dispiegati all’interno dell’area del Barkhor impedendo la libera circolazione dei tibetani. Si ha notizia dell’arresto di quattordici monaci e di almeno due laici.
Il giorno successivo, 11 marzo, attorno alle 3 del pomeriggio, centinaia di monaci del monastero di Sera (tra 400 e 500 religiosi) si sono radunati nel cortile dell’istituto monastico inneggiando alla libertà e all’indipendenza del Tibet. Hanno cercato quindi i raggiungere Lhasa per protestare contro gli arbitrari arresti avvenuti il giorno precedente e per chiedere la liberazione delle persone imprigionate nell’ottobre 2007, in occasione delle manifestazioni seguite al conferimento al Dalai Lama della medaglia d’oro del Congresso americano. Nei pressi della locale stazione di polizia sono stati fermati da almeno un migliaio di poliziotti appartenenti alle forze di pubblica sicurezza che, per disperdere la folla, hanno fatto ricorso al lancio di gas lacrimogeni.
Testimoni oculari hanno riferito che almeno undici manifestanti sono stati brutalmente percossi. Fonti attendibili hanno reso noto che alcuni colpi d’arma da fuoco sono stati uditi attorno al monastero di Drepung. Tutte le strade di accesso al monastero sono bloccate e la polizia ispeziona le abitazioni private dei tibetani alla ricerca di eventuali monaci o monache che abbiano cercato di ottenere riparo. In tutta Lhasa si registra una situazione di forte tensione.

Lhasa, 14 Marzo 2008 - Un’imponente serie di manifestazioni sono in corso a Lhasa, nelle aree del Barkor e del Trombe Khang, e in altre regioni del Tibet. Testimoni oculari riferiscono che nella capitale tibetana sono in atto violenti scontri con la polizia, che hanno causato diversi feriti e, secondo alcune fonti, la morte di una ragazza di sedici anni. Diversi negozi e automobili sono in fiamme. Si tratta della sollevazione popolare più importante e significativa dalla fine degli anni ’80. Le forze di polizia hanno limitato la libera circolazione dei tibetani e si teme che possa essere imposto il coprifuoco nel volgere di breve tempo. Imponenti manifestazioni di protesta anche a Labrang (Amdo) dove almeno 500 monaci si sono uniti ai laici e hanno raggiunto il palazzo sede del governo inneggiando alla libertà del Tibet e al ritorno del Dalai Lama. Manifestazioni nelle strade della Contea di Sangchu, nella provincia di Gansu.
In una dichiarazione rilasciata a Dharamsala il Dalai Lama, ha chiesto alla Cina di rinunciare all’uso della forza.
Nella stessa dichiarazione il Dalai Lama ha affermato di essere profondamente preoccupato” per la situazione in Tibet.
Sono profondamente preoccupato della situazione che si sta verificando in Tibet a seguito delle proteste pacifiche degli ultimi giorni in molte aree, inclusa Lhasa. Queste proteste sono la manifestazione del profondo risentimento della gente del Tibet sotto l’attuale governo. Come io ho sempre detto, l’unita’ e la stabilita’ sotto la violenza bruta costituiscono al massimo una soluzione temporanea. E’ irrealistico aspettarsi unita’ e stabilita’ sotto un simile governo e questo non contribuira’ a trovare una soluzione pacifica e durevole.Dunque io faccio appello alle autorita’ cinesi, affinche’ smettano di usare la forza e indirizzino il risentimento covato a lungo dal popolo
tibetano verso il dialogo col popolo tibetano stesso. Allo stesso tempo esorto i miei compagni
tibetani a non fare ricorso alla violenza
”.

Lhasa, 15 Marzo 2008 - Pechino ha risposto con la forza alle proteste dei tibetani. A fronte delle notizie diffuse dalla tv di stato cinese che ha dato notizia di “dieci morti e molti feriti”, il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia afferma che i morti sarebbero almeno cento, trecento secondo altre fonti.
Raggiunta telefonicamente, una tibetana residente a Lhasa, ha così dichiarato tra le lacrime:
La situazione è terribile. Molte persone sono state uccise. I cinesi hanno sparato a vista, indiscriminatamente,e pile di corpi giacciono nelle vicinanze dello Tsuglakhan,il tempio principale di Lhasa. Molti i tibetani fatti prigionieri e picchiati. I tibetani sono costretti a colpire i propri connazionali, anche se si rifiutano di farlo. Tutti i viaggi sono stati sospesi. Chiediamo il vostro aiuto”.

Oggi la città è pattugliata da migliaia di poliziotti e percorsa da mezzi blindati. I monasteri sono circondati. Il governo locale ha intimato ai manifestanti di arrendersi e cessare ogni anifestazione entro lunedì. La televisione di stato oscura, dopo pochi secondi, tutti i notiziari sulla rivolta in corso trasmessi dalle più importanti televisioni straniere e insiste nel diffondere solo le immagini dell’assalto dei tibetani a negozi, edifici pubblici ed auto cinesi.
La rivolta dei tibetani prosegue a Labrang (provincia del Gansu), con rinnovata intensità e fitto lancio di gas lacrimogeni. Il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia da notizia di manifestazioni in corso anche in Kham e in Amdo.

Lhasa, 17 Marzo 2008 - Le scarne notizie che giungono dalla capitale tibetana raccontano di una città spettrale, strettamente pattugliata da ingenti forze militari e di polizia (circa 20.000 uomini, secondo alcune fonti). Blindati percorrono le strade semideserte che mostrano i segni della esplosione della rabbia dei tibetani dopo quasi sei decenni di brutale repressione cinese. Mentre stanno per scadere i termini dell’ultimatum di resa incondizionata emesso il 15 marzo dalle autorità della cosiddetta Regione Autonoma Tibetana, si apprende di nuove manifestazioni spontanee avvenute o in corso in diverse aree del Tibet.

Lunedì 17 marzo, nella contea di Machu (Prefettura di Gannan, nel Gansu), una folla di 300 – 400 persone recanti grandi fotografie del Dalai Lama, si è diretta contro gli edifici governativi appiccando il fuoco a negozi ed uffici cinesi. Un centinaio di studenti della Marthang Nationality Middle School (Prefettura di Ngaba – Provincia del Sichuan) hanno inscenato una manifestazione di protesta all’interno del campus della scuola e chiesto a gran voce il ritorno del Dalai Lama. Si ha notizia dell’arresto di una quarantina di dimostranti.

Il 16 marzo, circa 500 studenti tibetani dell’Università di Lanzhou (la capitale della provincia del Gansu), hanno dato vita ad una pacifica dimostrazione all’interno dell’istituto scolastico. Analoghe manifestazioni di protesta sono avvenute non lontano da Lhasa, presso il monastero di Gaden Choekor ed in altre località della Regione Autonoma. Dal 15 marzo, a Lhasa, la polizia cinese esegue rastrellamenti casa per casa. Si è appreso dell’arresto di centinaia di tibetani, compresi tutti gli ex prigionieri politici. A Dharamsala, nel corso di una conferenza stampa, il Dalai Lama ha denunciato il genocidio culturale in atto all’interno del Tibet ed ha dichiarato di temere che la politica di repressione attuata dal governo di Pechino si possa tradurre in un nuovo bagno di sangue. Pur ribadendo di non essere contrario allo svolgimento dei Giochi Olimpici a Pechino, ha fatto sapere che non chiederà ai suoi connazionali di arrendersi alle autorità cinesi.

Dai telegiornali non si riesce a evincere appieno la complessità e la drammaticità della odierna situazione in cui versa il popolo tibetano se volete e se potete, diffondete questo post.

Per aderire alla petizione internazionale a favore del Tibet e alla raccolta di 1 Milione di firme on-line a sostegno del Tibet e del Dalai Lama, che Avaaz farà avere al presidente cinese :
www.avaaz.org/en/tibet_end_the_violence/7.php
Scrivere direttamente all’ambasciatore Cinese in Italia (Mr. Dong Jinyi, indirizzo
e-mail: chinaemb_it@mfa.gov.cn, fax 06-8413467)

www.italiatibet.org/ : sito dell’Associazione Italia – Tibet, il principale riferimento per
noi italiani sulla questione tibetana;

www.giotibet.com/Welcome.html : sito nato appositamente per seguire le vicende sulla lunga marcia dei Tibetani verso il confine tra Tibet e India, obiettivo: Lhasa. Troverete qui tutte le
ultime notizie sulle manifestazioni/rivolte/repressioni/aggressioni di questi giorni, il
sito viene aggiornato minuto per minuto;

Paolo

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20.3.08

Buona Pasqua 2008

In questi giorni di festa, inviterei a riflettere sul Mistero della Vita che trascende .. investigare le Sacre Scritture .. meditare sulla validità o meno del messaggio del Vangelo, aldilà che ci si creda o meno .. mi chiedo spesso come sarebbe bello il mondo se cercassimo di provare a mettere in pratica le buone cose che dice .. credo che non saremmo più poveri, penso che non saremmo peggiori, immagino che non saremmo più tristi .. nel contempo son certo che la qualità della nostra vita sarebbe decisamente migliore, son convinto che saremmo più felici, ipotizzo un orizzonte di Luce, un Alba di Misericordia , fratellanza, perdono e rinnovamento spirituale .. chissà .. in ogni caso auguro a tutti una serena Pasqua coi Vostri cari e che Dio ci sorrida simpatico e benevolo ..

Paolo

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18.3.08

Reading Musica Quadri e Fotografie

Un altra tappa di " Cultura on the Road " , un altro reading di poesia .. proprio qui a casa mia .. e ho fatto pure la rima .. atmsfere visive e musicali .. quadri, foto esposte e diapositive proiettate .. note, canti ed accordi e tanta poesia nella stupenda e prestigiosa Sala dei Dieci, messa gentilmente a disposizione dal Comune di Asola che ha patrocinato l'evento. Foto Gallery

Ne parlavamo da tempo con l'Assessore alla Cultura Francesca Zaltieri - vedi foto a lato - ed altri amici artisti .. lasciare un ulteriore segnale positivo di stimolo e apertura sulle tematiche a me care e che proprio in questi giorni hanno riempito pagine tragiche di cronaca ..

.. Tibet, con il massacro di Lasha degli inermi e pacifici monaci che altro non vogliono se non il ritorno dall'ingiusto esilio del Dalai Lama , costretto da tanti, troppi anni a star lontano dal proprio amato paese e poter continuare a stare in pace, liberi di pregare e meditare , indipendenti dal prepotente e prevaricante gigante padrone e oppressore comunista cinese ..

.. Israele , con i ripetuti attacchi terroristici ed i missili di Hamas che colpiscono indiscriminatamente obiettivi civili e militari, seminando il panico, oltre a morte e distruzione tra le popolazioni limitrofe alla ormai celeberrima Srtiscia di Gaza che purtroppo abbiamo imparato a conoscere come luogo e motivo di contesa e scontro civile e militare ..

.. Iraq , con l'infame e vigliacco sequestro e conseguente morte del vescovo cristiano caldeo mons. Rahho , ultimo di una impressionante serie di moderni martiri cristiani,colpevole di essere un vescovo in un paese dove il farneticante integralismo fanatico islamico, sta prendendo sempre più il sopravvento ..

E qui mi fermo anche se l'elenco purtroppo è ancora molto lungo .. e allora ecco la poesia intesa come chiave d'accesso e dialogo tra popoli, culture e religioni diverse, oltre gli steccati e le barriere mentali e ideologiche; a questo proposito Vi segnalo il sito del mio caro amico Magdi Allam che su questi ed altri argomenti, offre qualificati e lucidi spunti di riflessione ed approfondimento.

E la gente del paese ha risposto in modo lusinghiero al mio invito ma è venuto pure qualcuno dalle zone litrofe, da Mantova ed anche da Milano assieme al mio amico e poeta Maurizio Orsi che l'anno scorso è arrivato 2° al mio concorso di poesia online - clicca qui .

Anche stavolta ho voluto con me altri artisti che hanno arricchito la serata col loro talento : Carla They con la sua meravigliosa arpa, alla quale sono molto grato per la disponibilità e per il suo raffinato talento .. Gioomarabika con voci e chitarre - Vi ricordo che Giovanni Martarelli, fondatore del gruppo, ha messo in musica una delle mie poesie più belle : " Ancora una Volta " e se la volete ascoltare, basta cliccare qui .. Enzo Riccò coi suoi bei quadri che ho scelto per illustrare il mio prossimo libro di poesie " Infinita Sinfonia " .. Rachid Ezzarouki - anche lui ha una pagina tutta sua nel mio sito - che ha portato alcuni dei suoi quadri surrealisti ma che però hanno sempre una connotazione religiosa .. la fotografa Rosanna Viapiana che ha proiettato alcune delle sue foto più struggenti, molto evocative ed emblematiche .. c'erano anche alcuni quadri di Fulvia Locatelli che oltre ad avere anch'essa una pagina nella sezione del mio sito " Vetrina Amici e Artisti " , mi ha concesso di usare alcune immagini dei suoi quadri più belli per abbellire e fornire di ulteriori contenuti, le pagine di Eterna Calamita.

Invece la prof.ssa Ebe Zani ha tracciato un escursus storico letterario sulla storia della poesia italiana e straniera, dando spunti, riferimenti e citazioni per eventuali aprrofondimenti.

Al termine ho lasciato spazio al pubblico di intervenire con domande o contributi e di leggere le proprie poesie .. prima di un bel brindisi che ha incorniciato una bella serata tra amici che è stata resa possibile grazie anche al contributo di Macry ed Il Picchio, due belle boutique di Asola.

E' stata inoltre l'occasione per promuovere un volta di più l'azione missionaria dell' O.P.A.M. - Opera di Promozione dell' Alfabetizzazione Mondiale che opera nelle zone più depresse del pianeta con scuole ad hoc per i bambini più sfortunati .. è brava gente con cui collaboro da anni; chi di noi in un mese non spende dai 30 ai 50 € in caffè,aperitivi eccetera? Ebbene con quella cifra minima, si può adottare un bambino a distanza e mantenerlo a scuola.

Ricordo infine che Vi aspetto per il secondo Concorso Nazionale di Poesia Online - clicca qui

Paolo

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13.3.08

Hackers ..?

Come qualcuno di voi avrà potuto notare, da alcuni giorni il Blog è fermo .. così come qualcun altro aveva notato in fondo ad ogni pagina e ad ogni post aperto singolarmente, tutta quella serie di righe orizzontali a tutto schermo che non avevano alcun senso e tutti quei link assurdi che rimandavano a pagine che poi non si aprivano ..

.. purtroppo il mio sito, i relativi Blog ed il mio dominio hanno subito un attacco ignoto che potrebbe essere di hackers .. al momento non sappiamo chi siano e non sarà facile scoprirlo nè tantomeno dimostrarlo.
Forse è gente che non vuole che io parli di certi argomenti che come ben sapete,mi hanno causato in questi anni, non pochi grattacapi e non solo ..

A questo proposito segnalo il sito della Polizia Informatica tel. 0243333011 nel caso in cui qualcuno di Voi avesse avuto od avrà qualche propblema di qualsiasi tipo riguardo alla frequentazione di questo Blog; ovviamente in quella eventuale circostanza caso, siete pregati di avvisare anche me. Grazie.

Ma non voglio nascondere la testa sotto la sabbia e far finta di nulla .. non mi lascio intimidire e nemmeno imbavagliare e rilancio :

forse quei vigliacchi non hanno gradito che io abbia pubblicato tra le altre, anche queste cose :

paolomoschini.it/blog/2007/12/ciao-sono-benazir-bhutto

paolomoschini.it/blog/2007/12/turchia-padre-franchini-accoltellato

paolomoschini.it/blog/2007/12/blogger-libere-idee-libera-informazione

paolomoschini.it/blog/2007/11/4-novembre

paolomoschini.it/blog/2007/11/anna-politkovskaja-sei-nei-nostri-cuori

paolomoschini.it/blog/2007/10/anna-politkovskaja-noi-non-ti

paolomoschini.it/blog/2007/09/una-lettera-di-padre-benjamin

paolomoschini.it/blog/2008/01/ratzinger-la-sapienza-e-l'ignoranza


paolomoschini.it/blog/2008/01/magdi-allam-lettera-appello

ed anche altre cose su tematiche simili, sui giornali e nei miei libri .. o forse erano hackers che hanno scelto di massacrare un sito a caso tra centiania di milioni di siti sparsi nel Web .. ma che caso direbbe l'amico Ezio Greggio conduttore storico di Striscia la Notizia con cui collabro saltuariamente .. al proposito Vi lascio l'email del Gabibbo per eventuali segnalazioni : gabibbo@mediaset.it

Comunque sia, siamo riusciti ( grazie Onofrio www.modenasitiweb.it e grazie Anna www.graficawebmodena.it ) dopo un lungo lavoro a ripristinare tutto e nei prossimi giorni riprenderò la regolare pubblicazione terminando l'ultimo post dell' Egitto che ho quasi finito e pubblicando la tappa di " Cultura on the Road " dell'altra sera qui ad Asola, col patrocinio del Comune, nella prestigiosa Sala dei Dieci .. Fotogallery

Mi scuso quindi per i disagi e ringrazio quanti di Voi che in questi giorni mi hanno scritto o telefonato segnalandomi pagine sballate,link fuorvianti e disguidi relativi al sito .. avanti quindi con fiducia nell' Avventura della Vita che non muore ..


Paolo

6.3.08

Reading Hard Rock Cafe interviste e foto Sharm

Qui in Egitto ho intervistato circa una cinquantina di italiani, 15 inglesi, 25 tra russi,ucraini,bielorussi e moldavi,10 dalla Polonia, altrettanti da Germania, Stati Uniti, Norvegia e Svezia .. alcuni di essi nuclei famigliari, altri fidanzati o amici/e venuti a trascorrere 1 o 2 settimane di vacanza. Anche egiziani dal Cairo ed Alessandria.
Pochi musulmani, qualcuno si dichiara ateo ed il resto cristiani cattolici, copti, qualche ortodosso e 2 evangelici.Pochi studenti .. quasi tutti lavoratori in genere benestanti. Tutta gente ben disposta al dialogo ed al confronto.
Qualcuno mi ha detto che è ottimista per quanto riguarda le sorti del pianeta e della società in genere, altri si sono addentrati in un dibattito confronto sulle questioni internazionali ed altri ancora si sono interessati alla questione rifiuti di Napoli .. quasi tutti ben ferrati in genere sulla cultura italiana e mi han fatto a loro volta domande su come le nostre giovani generazioni si rapportano alla questione etica e morale, su come mai in Italia ci sono così tanti inestimabili tesori d'arte e su argomenti di attualità .. è emerso altresì che la fede più che la religione è un ottimo argomento di discussione ed il Vaticano ed il Papa nello specifico non hanno causato nessun attrito nei dialoghi.

Sembra che all'estero la questione delle ingerenze vaticane nelle questioni dello stato italiano, noin interessino più di tanto.

Agli stessi musulmani egiziani ed anche arabi e marocchini che ho intervistato, non da nessun fastidio il fatto che in Italia ci sia un Papa ed una Chiesa che predica un messaggio di speranza e misericordia.

A loro invece da molto fastidio la promiscuità occidentale ed i facili costumi .. a parole hanno rispetto della gente che prega mentre hanno un viscerale disprezzo per chi ostenta la nudità femminile e la mercifica .. ma attenzione non è in discussione l'uso o l'abuso del corpo femminile per scopi di denaro, in quanto la prostituzione è tollerata se non agevolata nella maggior parte dei casi .. bensì la libertà della donna di mostrarsi, di essere libera di fare delle scelte .. insomma non sopportano il fatto che le nostre donne sono padrone della propria vita, della propria immagine e dei propri usi e costumi.

Libere come Noemi Miccoli e Arianna Grazioli che studiano Linguaggi dei Media alla Cattolica di Milano e che ho intervistato all'Holiday Sharm Hotel in cui ho soggiornato alcuni giorni ; Foto Gallery 1

le vedete nella foto a bordo piscina, son venute qui in vacanza e non trovano nulla di male a fare il bagno o prendere il sole in costume da bagno ..

Secondo il loro comune ragionare, la donna deve stare sottomessa, della serie zitta e muta.Aborriscono inoltre il proselitismo .. della serie sei cristiano .? Affari tuoi ma guai a te se inizi a testimoniare la tua fede e se cerchi di parlare del Vangelo o a promuovere in qualsiasi modo la Chiesa Cattolica .. cambiano subito atteggiamento e si allontanano in malo modo .. e se poi li incontri di nuovo, cambiano strada.

Bene o male la gente di Sharm mi conosce e non ho mai avuto nessun problema .. ma so di certe persone che invece ne hanno avuti. In fondo a loro fa piacere che ci siano scrittori e giornalisti che raccontino che a Na'ama Bay c'è posto per tutti e nessuno è messo in croce e ci pensano due volte prima di dar fastidio ad un giornalista italiano .. ma bisogna stare in campana e stare molto attenti a come ci si muove e ci si atteggia in ambito di fede e religione ..

A questo proposito mi è stato utile parlare con il General Manager dell' Hard Rock Cafè, Claude Fayyad, libanese che da dieci anni dirige il locale; ci conoscevamo già e una sera mi ha invitato a cena - vedi foto a lato - per rilasciarmi un intervista e per darmi la possibilità di parlare di poesia in uno dei templi laici della generazione on the road .. in tutto il mondo, nelle principali città e località turistiche c'è un Hard Rock Cafè in cui il clichè è sempre uguale : stereotipi americani leggermente adattati agli usi e costumi locali, in special modo per il cibo. Foto Gallery 2

Mi dice che in questi ultimi anni il volume del businnes si è incrementato del 500 % e che quest'estate apriranno un nuovo Cafè a Nabq, la nuova zona di espansione di Sharm. Foto Gallery 3

Claude è contento del proprio lavoro e soddisfatto dello staff egiziano - bravi, simpaticissimi, all'altezza della situazione - e mi racconta della responsabilità di aver a che fare con gente che ti arriva lì da tutto il mondo e bisogna essere all'altezza di gestire situazioni tra le più disparate.

Poi finita la cena mi affida ad uno dei suoi ragazzi che mi predispone uno spazio prima che tolgano i tavoli e inizi la serata disco, il che di solito avviene intorno alle 23.

Leggo alcune poesie in inglese e poi mi presentano appunto una comitiva di inglesi che era lì a cena per festeggiare l'ultima sera di vacanza; abitano nella periferia nord di Londra e sono interessati alla situazione dei Balcani .. uno di essi ha studiato italiano e vuole uno dei miei libri con la dedeica.

E' ormai tempo dei saluti e degli ultimi impegni .. due settimane stan volando via in un battibaleno .. dedico una sera a mr Adly, il proprietario del Pacha, un caro amico che ogni volta mi accoglie con simpatia e cortesia .. il giovedì sera è dedicato a House Nation con musica selezionata dai migliori dj da tutto il mondo ed è bello vedere ragazzi e ragazze da tutto il mondo che vengono qui per divertirsi e ballare in pace con sè stessi e col mondo .. Adly - vedi foto a fianco come sempre mi da accesso al suo salotto esclusivo ed alle altre zone delimitate dalla security; e così mi posso muovere liberamente per fare foto e interviste .. Foto Gallery 4

.. e infatti ritrovo Karim karim@redsearealestate.com
che non vedevo da tempo - vedi foto a fianco .. lavora nel settore immobiliare e per passione fa il cantante e tra gli altri posti, si esibisce una sera alla settimana all' Hotel Ghazala Gardens che era stato sventrato dalle bombe negli attentati del 2005; oggi è uno dei più begli alberghi di Na'ama Bay .. del mio amico Karim e del Ghazala ne avevo già parlato in un post l'anno scorso - clicca qui

Sto qui un paio d'ore poi saluto Adly, gli altri amici e poi vado a far due passi sotto le stelle .. ascolto il mare .. e infine vado al Caffè del Corso a fare l'ultima chiacchierata con Giorgio ; lui chiude alle 4 del mattino e le volte che esco di sera, non manco mai di passar di li per fare il bilancio della giornata, prima di andare a dormire .. mi offre un amaro, parliamo di quadri e di Sgarbi .. quindi vado in albergo che è a 15 minuti da qui. Cammino tranquillo .. c'è ancora parecchia gente in giro .. son le 2 e la notte qui a Sharm è ancora lunga. Ritiro il Vaio dalla reception, scarico le foto e poi a nanna.
Ci sarebbero ancora tante altre cose da raccontare .. ma come si fa .? Mi riprometto di pubblicare altre foto gallery, così come in molti di Voi mi hanno chiesto e anche l'albergo del mese .. qui ce ne sono di fantastici .. ma a quel punto sarò già tornato in Italia ..

Paolo

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