Magdi Allam lettera appello

La mia è questa : a differenza di tante altre persone che vengono in Italia per delinquere, rubare, rapinare, uccidere, violentare, spacciare droga, sfruttare la prostituzione di povere ragazze ridotte in schiavitù e quant'altro .. nel caso di Magdi, ci troviamo di fronte ad un signore laureato che ha cercato la propria dimensione ed è riuscito, non senza difficoltà, a vivere una stagione di integrazione attiva e propositiva, fino .. ad essere uno di noi .. si sente italiano senza rinnegare le proprie radici .. molti di voi lo conoscono: è nato in Egitto, culla di civiltà e terra di fertili e fecondi princìpi, cultura e bellezze naturali .. le Sacre Scritture sono pregne di episodi che ancora oggi, a distanza di millenni, evocano una emozionante pulsione alla Vita che trascende .. testimoniata dai geroglifici, dalle piramidi e da una microgal

Un uomo del genere va rispettato, lo vedo più italiano di tanti altri italiani che mi fanno vergognare di essere tale, sia qui nel mio paese che quando vado all'estero. Penso che in alcuni passaggi si sia .. per così dire un po' troppo infervorato .. gli sia slittata un pochino la frizione .. forse alcuni toni in alcuni casi, sono andati oltre il limite che tanti, troppi benpensanti ( ? ) potrebbero vedere oltrepassato .. ma a tutti io rispondo che il limite vero lo hanno passato abbondantemente i soloni della politica, i califfi della casta, gli scrocconi di stato .. le rivoltanti sanguisughe delle segreterie dei partiti che hanno incancrenito i gangli dell'apparato statale .. i satrapi e le satrapie italiote di un italietta che vorremmo cancellare da

Per chi ne volesse sapere di più di suggerisco di visitare il suo sito o cliccare qui.
Ecco quindi la sua lettera che pubblico integralmente, senza tagli nè censure :
Caro Paolo, ti invio volentieri il testo del mio Appello “Salviamo l’Italia”. Apprezzo la condivisione dei valori e del traguardo, del bene comune e dell’interesse nazionale dell’Italia. Ti sono grato per la tua disponibilità. Ti auguro successo nel tuo impegno etico e civile e ogni bene.
" Cari amici,è giunto il momento di mobilitarci per salvare l’


“Ho scritto io la legge elettorale, ma è una porcata”, ha confessato il ministro per le Riforme istituzionali Roberto Calderoli, “Una porcata fatta volutamente per mettere in difficoltà una destra e una sinistra che devono fare i conti con il popolo che vota”.La verità è che l’Italia è stata trasformata in un forziere da depredare e il popolo italiano in una cavia da manipolare per far prevalere gli interessi faziosi della destra e della sinistra. La destra ha modificato la legge elettorale quando ha avuto sentore che con la precedente sarebb

E la sinistra, ancor prima di vincere le elezioni, ha promesso che la cambierà. La destra ha emendato la Costituzione per favorire la devoluzione delle istituzioni, e la sinistra s’appresta a ripristinare il testo originale della “Bibbia civile”, come l’ha definita il presidente Ciampi. La destra ha varato nuove leggi di riforma del sistema giudiziario, del lavoro, del fisco, dell’istruzione e dell’informazione, e la sinistra intende annullarle integralmente. La destra ha assunto degli impegni internazionali al fianco degli Stati Uniti in Iraq, e la sinistra ha deciso di liquidarli. Berlusconi non ha riconosciuto la vittoria della sinistra, e Bertinotti l’ha dedicata “alle operaie e agli operai”.Non ho votato perché non voglio essere complice di questa classe politica. A che spettacolo avvilente e preoccupante si è assistito nella campagna elettorale!Credo che, quanto a dignità dell’Italia e a onorabilità di chi la rappresenta, abbiamo davvero toccato il fondo. Da un lato, gli esponenti dell’Unione hanno accusato Berlusconi e Forza Italia di essere collusi con la mafia, di fare gli interessi di Cosa Nostra, di avere tra i propri collaboratori dei malavitosi. Ammettendo, al tempo stesso, che in Italia la mafia è certamente presente nella gestione della politica e degli affari dello Stato.
Dalla platea si ha la sensazione che, a secondo da dove vengono lanciate le invettive, l’Italia sia irrimediabilmente condannata a diventare una dittatura comunista o al contrario capitalista, in ogni caso sottomessa all’arbitrio di un tiranno sotto mentite spoglie, che pertanto deve essere smascherato, denunciato, bloccato, processato dai tribunali dell’inquisizione politica e messo alla gogna mediatica. Eppure nel medesimo spettacolo, tra un tempo e l’altro, gli stessi attori come d’incanto diventano fin troppo cortesi e riverenti con un tiranno vero che all’improvviso irrompe nella scena, urla e minaccia, distrugge il consolato italiano e saccheggia la chiesa cattolica a Bengazi, fa strage dei suoi stessi sicari, promettendo nuove violenze se gli italiani non si pie

Siamo in balia di una classe politica schiava di vecchie, logoranti e controproducenti logiche di potere, improntate al compromesso costi quel che costi, alla conservazione di status ereditati nel tempo e perpetuati nepotisticamente, alla miopia gestionale che limita il raggio d’azione a quel tanto che basta per il proprio tornaconto elettorale o comunque personale. La nostra Italia è avvelenata dalla cultura del buonismo, del “volemose bene”, del cerchiamo di andare d’accordo con tutti, dello stiamocene tranquilli nell’attesa che passi il peggio, della crescita parassitaria dei figli in seno alla famiglia sempiterna e dello Stato mammone, della ricerca ossessiva della pagliuzza negli occhi altrui senza vedere la trave conficcata nei propri occhi.
La nostra Italia non conosce, e forse non ha mai conosciuto, la cultura della responsabilità del singolo, l’etica della preminenza per meriti oggettivi, il senso dello Stato come bene comune, l’attaccamento all’interesse supremo della collettività. Noi italiani siamo ancora in attesa di un leader e di una classe politica che affrontino i problemi reali anziché eclissarli, che godano di una reale investitura da parte degli elettori, che basino il loro programma sulle cose concrete fatte e su quelle da fare, non sulla demonizzazione dell’avversario e, soprattutto, che innalzino il vessillo dei valori, dell’identità e della civiltà come traguardo da perseguire e attorno a cui raccogliere il consenso dei cittadini. (…)
La battaglia comune che ci attende, in Italia, in Occidente e nei paesi musulmani, è essenzialmente una battaglia di idee affinché trionfino valori in grado di cementare una comune civiltà dell’uomo. Sono i valori del primato della vita, della centralità dell’individuo, del rispetto dei diritti fondamentali della persona. Che cosa ci impedisce oggi in Italia di affermare i nostri valori e la nostra identità? E’ solo la nostra incapacità o mancanza di volontà a risultare credibili, a far applicare le leggi e a far rispettare le istituzioni. Dobbiamo biasimare soltanto noi stessi. (…)
Cari amici, come vedete non è cambiato sostanzialmente nulla. Possiamo gioire o meno per la fine del governo Prodi, ma sinceramente non me la sento di gioire per la prospettiva del ritorno al governo di Berlusconi. Non commettiamo l’errore di confondere la contesa politica con un derby di calcio, così come è sembrato dalle reazioni euforiche degli elettori del centro-destra. I problemi di fondo ci sono e riguardano l’insieme della classe politica italiana. Sono problemi che concernono essenzialmente la perdita dei valori e il tradimento dell’identità e dell’interesse nazionale.Ecco perché lancio l’appello “Salviamo l’Italia”. Eleviamo la nostra voce, sottoscrivendo questo appello, per dire "no" a questa cultura politica priva di valori e di ideali, "no" a questa classe politica che rinnega il senso dello Stato e non persegue il bene comune.

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